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Paz Estenssoro, Víctor.

Uomo politico boliviano. Operò nell'ambito dei movimenti nazionalisti e rivoluzionari che nel maggio 1936 portarono alla formazione del Governo presieduto da Toro. Deputato dal 1938, quindi ministro delle Finanze e leader del Movimiento Nacional Revolucionario (MNR), in seguito all'ascesa al potere del generale Peñeranda, che instaurò un regime dittatoriale di destra e revocò le riforme introdotte dai suoi predecessori, nel 1946 fu costretto a lasciare il Paese, rifugiandosi in Argentina. Candidatosi alle presidenziali del 1951 ottenne la maggioranza relativa, ma la giunta militare al potere si oppose ai risultati delle elezioni e solo dopo la rivoluzione messa in atto dal MIR P. poté diventare presidente della Repubblica (1952-56), avviando un vasto programma di riforme. Ambasciatore a Londra nel 1957, si ripresentò alle elezioni presidenziali del 1960 e fu eletto con un largo margine di maggioranza, ma dovette fronteggiare da un lato le pressioni della sinistra, dall'altro la reazione dell'oligarchia locale e dei trust nord-americani. Indotto dal Governo statunitense a moderare l'iniziale spinta riformatrice e a estromettere dal potere alcuni dirigenti sindacali, si trovò ancor più schiacciato tra l'opposizione della sinistra operaia e l'ostilità della destra reazionaria. Eletto presidente per la terza volta nel marzo 1964, fu destituito da un golpe militare e dovette rifugiarsi in Perù; poté tornare in patria nel 1971. Uscito sconfitto dalle presidenziali del 1980, fu di nuovo presidente dal 1985 al 1989 attuando una politica ultraliberista. Accompagnò l'impegno politico con una cospicua attività pubblicistica e fu autore di vari studi sulla situazione economico-politica del suo Paese, tra i quali ricordiamo Aspetti dell'economia boliviana, Rivoluzione e controrivoluzione, La rivoluzione boliviana (Tarija 1907-2001).